
Fondazione Pirelli
Fondazione Pirelli – Hangar Bicocca
L’uscita di venerdì 3 febbraio è stata un gran successo: camminare tra le installazioni di Bruce Nauman, sfogliare i disegni nell’archivio Pirelli e ascoltare la storia di una delle aziende pilastro italiane è stata per tutti una grande fonte di ispirazione e riflessione.
Fondazione Pirelli: cosa abbiamo visto?
Pirelli, When History Builds the Future è un percorso espositivo che accompagna il visitatore attraverso gli spazi di Fondazione Pirelli, alla scoperta di 150 anni di ricerca e innovazione, tra memoria del passato e scenari sul futuro. Una ricerca che affonda le sue radici nel mondo delle competizioni sportive, a partire dal primo raid internazionale su quattro ruote, la Pechino-Parigi, per poi spostarsi sulle strade di tutto il mondo, con i prodotti pensati per la mobilità di massa. Una trasformazione che coinvolge non solo la progettazione tecnologica e la sperimentazione di materiali sempre più sostenibili e all’avanguardia, ma anche le attività culturali.
Il percorso coniuga videoinstallazioni e allestimenti digitali all’esposizione di documenti originali, parte della ricca eredità custodita nell’Archivio Storico.
Tra i temi oggetto di approfondimento in mostra, quello della virtualizzazione dello pneumatico e la sua evoluzione attraverso i secoli. Un oggetto “nero e tondo” solo in apparenza immutato e immutabile, che non ha mai smesso di affascinare e ispirare artisti, graphic designer e ingegneri: dalla Ricerca e Sviluppo alla “cultura d’impresa”, Pirelli ha saputo trasformarlo in un viaggio nel progresso.
Gli Headquarters e la storia del quartiere Bicocca
Il quartiere prende il proprio nome dalla villa nobiliare della Bicocca degli Arcimboldi, costruita nel XV secolo dalla nobile famiglia Arcimboldi. Attualmente inclusa negli Headquarter, la villa è parte delle proprietà Pirelli dal 1918 e dal 1953 è divenuta sede di rappresentanza del Gruppo.
L’area di Bicocca ha subito nel tempo profonde trasformazioni e il progetto di riqualificazione Pirelli-Bicocca (anni Ottanta-Duemila) è stato uno dei più imponenti piani di trasformazione urbana realizzati nel territorio milanese. Il progetto è stato fortemente voluto da Pirelli e dall’allora Presidente, Leopoldo Pirelli, che prefigurava la nascita di un nuovo concetto di urbanistica moderna: l’evoluzione dalle fabbriche di prodotti alle fabbriche di idee e conoscenza, con l’intenzione di connettere l’area aziendale con il tessuto urbano circostante. Il progetto prende avvio nel 1988, quando lo studio Gregotti Associati è proclamato vincitore di questo concorso internazionale che include la creazione di un “Centro tecnologico polifunzionale e integrato” per Pirelli.
Il progetto prevede che la Torre di raffreddamento, parte dell’impianto termoelettrico autonomo costruito da Pirelli dopo la fine del Secondo Conflitto Mondiale (1950), venga inglobata nell’edificio HQ, nuova sede degli Headquarter del Gruppo dopo gli anni del Pirellone progettato da Gio Ponti – inaugurato nel 1960 sull’area del primo stabilimento Pirelli nei pressi della Stazione Centrale di Milano.
Neons Corridors Rooms di Bruce Nauman
Tra gli artisti viventi di maggior rilievo, Bruce Nauman ha segnato la storia dell’arte contemporanea dalla metà degli anni sessanta ad oggi, con una ricerca pionieristica che abbraccia diversi media: installazione, video, scultura, performance, fotografia, disegno e suono. La sua produzione artistica denota un singolare interesse per la comprensione dell’esperienza umana, delle sue convenzioni e degli aspetti più profondi della psiche, indagati attraverso la percezione del corpo, la relazione con lo spazio, il tempo e il linguaggio. Nella sua pratica emerge anche un frequente uso di giochi di parole che esplorano metodi di comunicazione alternativi. Neons Corridors Rooms si caratterizza per un focus specifico sulla ricerca spaziale e architettonica di Nauman. In aggiunta a diversi lavori già esposti a Londra e Amsterdam, l’esposizione include una considerevole selezione di suoi celebri corridoi e stanze. Mettendo in luce le relazioni, gli sviluppi e le variazioni formali, la mostra esplora per la prima volta nella loro interezza le sperimentazioni compiute da Nauman in termini di esperienza spaziale, approccio architettonico, uso della luce, suono, linguaggio e video.
